Concerto a L’Aquila “Apriti ai Nostri Baci”
Fontana delle 99 Cannelle
Cinta Muraria
MUNDA Museo Nazionale d’Abruzzo
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SPETTACOLO
GRUPPO E-MOTION
Il 01/08/2016 ore 21:00 / MUNDA Museo Nazionale d’Abruzzo
Il 01/08/2016 ore 21:00 / Cinta Muraria
Il 01/08/2016 ore 21:00 / Cinta Muraria
Il 01/08/2016 ore 21:00 / MUNDA Museo Nazionale d’Abruzzo
Il 01/08/2016 ore 21:00 / Fontana delle 99 Cannelle
OVER THE WALL
Mostra fotografica
progetto in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila
progetto Camilla Vespa
fotografie Danilo Balducci
interpreti partecipanti del laboratorio
Oggi l’essere umano è sempre più legato al suo territorio: non vuole esplorare, non vuole inglobare, non vuole conoscere, si chiude in se stesso alzando il fatidico “MURO”, che sia esso mentale o fisico. La paura di ciò che c’è fuori ci divora, ci rende violenti e disumani ed è per questo che vanno ricordate le parole di una poesia di Ndjock Ngana “… il sangue non è ricco, povero o benestante. Il sangue è rosso. Disumano è chi lo versa non chi lo porta”.
Fontana delle Novantanove Cannelle ore 21,30
APRITI AI NOSTRI BACI 1° studio sul Concetto di muro
regia e coreografia Francesca La Cava
musica originale e live elettronics Fabio Cifariello Ciardi
violoncello Luca Franzetti
regia suono Angelo Benedetti
costumi Chiara Defant
video mapping Salvatore Insana
disegno luci Carlo Oriani Ambrosini
interpreti e musicisti Sara Catellani, Andrea Di Matteo, Francesca La Cava, Manolo Perazzi, Valeria Russo
e i partecipanti al laboratorio
produzione Gruppo e-Motion con il contributo del MIBACT e della Regione Abruzzo

“… è questo che mi sembra interessante nelle vite,
i buchi che comportano le lacune, talvolta drammatiche, talvolta no.
Le catalessi o quelle specie di sonnambulismo di più anni,
che la maggior parte delle vite possiedono.
Forse è in questi buchi che avviene il movimento.
La questione infatti è proprio quella di come produrre il movimento,
come forare il muro”.
Gilles Deleuze, Pourparlers
Il Novecento, secondo Christian Boltanski, è un muro. Un muro di ferro, immenso, sul quale si aprono centinaia di cassetti. Su ogni cassetto è stampato un numero e dentro ogni cassetto è nascosta una vita. O meglio le tracce di una vita: un certificato di nascita, una fotografia, un atto di proprietà, un documento di identità. Quel muro si intitola “Personnes”, cioè “persone”, ma anche “nessuno”. L’uomo massa diventa l’uomo atomo, la persona diventa nessuno, la convivenza solitudine.
Da una parte è duro, compatto, inscalfibile, è il muro delle moltitudini, ma dall’altra contiene le vite dei tanti nessuno che popolano la storia. E’ il muro dei moti contrari: il muro che esclude, ma che al tempo stesso protegge, che al di là spaventa e al di qua rassicura, il muro che difende i confini, ma che ricaccia indietro lo straniero.
(in caso di maltempo Auditorium del Parco)